
Il glutammato monosodico (MSG) è un additivo alimentare ampiamente utilizzato nell’industria alimentare per esaltare il sapore dei cibi. Negli ultimi anni, però, è cresciuta l’attenzione verso i possibili effetti negativi del glutammato sulla salute, in particolare per quanto riguarda l’infiammazione articolare. In questo articolo analizzeremo come il glutammato può influire sulle articolazioni, quali sono i meccanismi alla base di questa relazione e come riconoscere ed evitare un consumo eccessivo di questa sostanza.
Cos’è il glutammato e dove si trova
Il glutammato è un sale dell’acido glutammico, un amminoacido naturalmente presente in molti alimenti come pomodori, formaggi stagionati, funghi e alghe. Tuttavia, il glutammato monosodico utilizzato come additivo alimentare è una versione sintetica prodotta industrialmente. È particolarmente diffuso nei cibi pronti, snack confezionati, dadi da brodo, salse, piatti da asporto e nella cucina orientale. Il suo codice identificativo europeo è E621.

La funzione principale del glutammato nei cibi è quella di esaltare il sapore umami, rendendo i piatti più appetitosi e gustosi. Questa caratteristica lo rende molto apprezzato dall’industria alimentare, che lo utilizza per migliorare la palatabilità di prodotti spesso poveri di ingredienti freschi o di qualità.
Nonostante la presenza naturale in alcuni alimenti, il consumo di glutammato monosodico in forma isolata e concentrata può comportare effetti diversi rispetto a quello assunto con cibi integrali. È quindi importante distinguere tra il glutammato presente naturalmente e quello aggiunto artificialmente.
Glutammato e infiammazione articolare: quale legame?
Negli ultimi anni, diversi studi hanno evidenziato una possibile correlazione tra il consumo eccessivo di glutammato e l’insorgenza di processi infiammatori nell’organismo, incluse le articolazioni. L’infiammazione articolare si manifesta con dolore, gonfiore, rigidità e limitazione dei movimenti, sintomi che possono peggiorare la qualità della vita.

Il glutammato, una volta assunto, può stimolare alcune vie metaboliche che portano alla produzione di citochine infiammatorie, molecole responsabili della risposta infiammatoria. In soggetti predisposti, o in presenza di altre condizioni come artrite reumatoide o osteoartrite, questa stimolazione può aggravare i sintomi articolari.
Alcuni studi suggeriscono che il glutammato possa agire come “eccitotossina”, ovvero una sostanza in grado di stimolare eccessivamente i recettori nervosi, favorendo la produzione di radicali liberi e lo stress ossidativo. Questo processo può contribuire al danneggiamento delle cellule articolari e alla progressione dell’infiammazione.
I sintomi da monitorare e chi è più a rischio
Non tutte le persone reagiscono allo stesso modo al consumo di glutammato. Alcuni individui sono particolarmente sensibili e possono sviluppare una serie di sintomi noti come “sindrome da ristorante cinese”, che includono mal di testa, arrossamenti, sudorazione e, in alcuni casi, dolori articolari.

Le persone che soffrono di patologie infiammatorie croniche, come artrite reumatoide, lupus, fibromialgia o artrosi, dovrebbero prestare particolare attenzione all’assunzione di glutammato. In questi soggetti, il consumo eccessivo può peggiorare l’infiammazione preesistente e aumentare la frequenza e l’intensità dei dolori articolari.
Altri fattori che possono aumentare la sensibilità al glutammato sono l’età avanzata, una dieta povera di antiossidanti, uno stile di vita sedentario e la presenza di altre malattie metaboliche come diabete o obesità.
Come ridurre l’assunzione di glutammato e proteggere le articolazioni
Per limitare il rischio di infiammazione articolare legata al glutammato, è fondamentale adottare alcune strategie alimentari e di stile di vita. In primo luogo, è importante leggere attentamente le etichette dei prodotti confezionati, evitando quelli che riportano tra gli ingredienti glutammato monosodico (E621), estratto di lievito, proteine idrolizzate o aromi artificiali, che spesso nascondono questa sostanza.

Prediligere alimenti freschi, non processati, e cucinare in casa permette di controllare meglio gli ingredienti e ridurre l’esposizione a additivi potenzialmente infiammatori. Integrare la dieta con cibi ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura di stagione, può aiutare a contrastare lo stress ossidativo e proteggere le articolazioni.
Infine, mantenere uno stile di vita attivo, praticare regolarmente attività fisica e gestire lo stress sono altri fattori che contribuiscono a ridurre l’infiammazione generale dell’organismo e a migliorare la salute articolare.